TDF



TDF

-Alone
-we looked into silence
-close to you
-fear
-his body
-he stood up
-emptiness
-love

Rivolgo il resto di me in senso antiorario. Procedo. Torni senza tempo . Si tratta di fingere per un attimo di non potersi ascoltare e burlarsi dunque dei curiosi e inetti sguardi spettatori del mio niente , fatto di giornate che trascorrono dilatandosi nel mezzo e restringendosi alla fine, sbucando in quella successiva, come scivolando da una porticina all’altra stanza identica alla precedente. Una parete polverosa è il mio equilibrio, se loro potessero almeno intuire qual genere di proiezioni il mio sguardo sia costretto a subire . Quattro angoli senza finestre. Immagino che se potessi osservare la struttura dall’alto non apparirebbe altro che una fila di porticine intervallate tra loro da bianche e sottili pareti. Se si disponesse della possibilità di sfruttare questa prospettiva in ogni momento, mi dico, non si proverebbe tuttavia il timore, in certi casi convincente, dell’eventuale interminabilità di tale successione di vuoto. Si vedrebbe la fine, dall’alto si intuirebbe l’inevitabile mutamento che interrompe e propone il nuovo ritmo ad ogni presunta costante. Ma mi vogliono sazio, disinvolto a perlustrare nel mondo del significato in cerca di senso .A questo la tua assenza mi costringe, a restare. Nella paura di non esserne in grado, di non essere dotato del genio necessario a sostener la mia parte assegnata dalla tua assenza, proverò a liberare dall’abitudine i significati. Così ti ascolto e scegliendo di fidarmi finalmente mi ritrovo.
LARA CERLIENCO
Milan -Paris
Luglio 2010